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Pink Floyd Ummagumma Brani
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The Wall (Remastered) CD1 2011. Wish You Were Here (Remastered) 2011. Dark Side Of The Moon 1973. Label: Type: Vinyl Country: Date of released:Ummagumma (The High Resolution Remasters) CD3 2019.

C 33.71.In un post precedente, parlando di Syd Barrett, ho citato l’esordio di questa celebre band, per cui vado avanti con la storia, che riparte quindi dal principio del 1969. - LP PINK FLOYD Ummagumma (2 Discs 180g Vinyl 2016) REMASTERED NEW MINT SEALED. The Wall (Remastered) CD2 2011.LP PINK FLOYD Ummagumma (2 Discs 180g Vinyl 2016) REMASTERED NEW MINT SEALED.

Ummagumma: The Grand Vizier's Garden PartyI Pink Floyd, stavolta, intendono realizzare un disco altamente sperimentale e psichedelico, e per rendere più appetibile il tutto lo abbinano ad un elleppì dal vivo, contenente anche una fantastica versione della barrettiana Astronomy Domine: il doppio album vede la luce in ottobre col titolo di “Ummagumma”, uno slang studentesco per indicare il rapporto sessuale. A Saucerful of Secrets: A Saucerful of Secrets. The Piper at the Gates of Dawn: Interstellar Overdrive. Going by the ones I've listened to. I guess I'll start us off. Accettano così la proposta del regista francese Barbet Schroeder di musicargli il film “More”: ne esce fuori una colonna sonora apprezzabile, chiamata anch’essa “More”, che restituisce fiducia ai quattro e li spinge a tornare in studio per un terzo album.As a rather new Floyd fan Im a bit curious to see what other fans feel are their favorite songs from each Pink Floyd album.

Comunque, nel 1971, la band torna con un nuovo album, “Meddle”, contenente la famosa One Of These Days e la mastodontica suite di Echoes. The Final Cut, Animals, Ummagumma, Atom Heart Mother, The Pros and Cons of Hitch Hiking.Sempre nel ’70, i Pink Floyd incidono anche alcuni brani per la colonna sonora del film di Michelangelo Antonioni, “Zabriskie Point”, ma l’esperienza non si rivela delle più ispirate. Echoes: The Best of Pink Floyd, Is There Anybody Out There. “Atom Heart Mother” viene pubblicato nell’ottobre 1970 e la sua copertina è una delle più famose ed imitate al mondo: la mucca al pascolo che si gira a guardarci incuriosita, chi non ce l’ha presente?!. Sul lato B ci sono tre canzoni scritte e cantate dai rispettivi autori ( If per Waters, Summer ’68 per Wright e Fat Old Sun per Gilmour) più l’incredibile pezzo psichedelico Alan’s Psychedelic Breakfast, una composizione collettiva tra le più suggestive dei nostri. Il brano diventerà Atom Heart Mother grazie alla collaborazione dell’arrangiatore e orchestratore Ron Geesin (ai primi del 1970 al lavoro con Roger Waters su un’altra colonna sonora, “The Body”) e costituirà l’intera facciata A del nuovo album dei Pink Floyd, l’omonimo “Atom Heart Mother”.

Fino a quel punto ogni membro dei Pink Floyd ha collaborato, chi più chi meno, alla composizione del materiale e alla sua produzione. Che altro possono fare, si chiede soprattutto Roger Waters. Tuttora “Dark Side” è l’album che nella storia del rock è stato per più tempo in classifica: dal ’73 al ’88 è stato ininterrottamente tra i cento dischi più venduti negli USA, ricomparendo più volte negli anni successivi.Tornando al 1973-74, per i Pink Floyd il successo e il clamore diventano una sbornia che lascia i segni: il gruppo è ormai ‘arrivato’, s’è fatto un sacco di soldi, la sua musica è la sintesi magnifica di cinque anni consecutivi di sperimentazioni. Il disco riscuote subito un enorme successo mondiale, spedendo per la prima volta i Pink Floyd in vetta alla classifica americana. Nel corso di quell’anno, inoltre, i Floyd presentano dal vivo quello che viene comunemente inteso come il loro capolavoro, “Dark Side Of The Moon”, un album straordinario che viene pubblicato nel marzo ’73. Ne viene fuori “Obscured By Clouds”, probabilmente l’album più debole dei Pink Floyd, tuttavia interessante per alcune soluzioni che adotta e che saranno riproposte con ben altri risultati nei lavori successivi.

Altro numero uno in tutto il mondo & uno dei dischi più venduti ed apprezzati della storia del rock.“Wish You Were Here” non vede nessun contributo compositivo da parte di Mason, mentre il successivo album, “Animals”, non contemplerà nessun contributo compositivo da parte di Wright. Checché ne dica Waters, l’atmosfera in studio genera un nuovo capolavoro, “Wish You Were Here”, forse l’album più immaginifico dei Pink Floyd. Da qui canzoni malinconiche come Wish You Were Here e Shine On You Crazy Diamond, ma anche brani che cantano la disillusione per i lustrini dello show-business come Have A Cigar e Welcome To The Machine. Si lavora sul tema dell’assenza, che Roger percepisce dai rapporti tra i membri del gruppo, ma anche dalla nostalgia per Syd Barrett.

I tre danno però vita ad un capolavoro indiscusso del rock, il mio album preferito in assoluto.Ma “The Wall” è un concept-album che travalica l’idea stessa di album musicale: i Pink Floyd vi lavoreranno per altri tre anni, rappresentandolo in una serie di concerti e immortalandolo in un film diretto da Alan Parker. L’album, oltre ad avvalersi della sola composizione di Waters (soprattutto lui) e Gilmour, non viene più prodotto dai Pink Floyd, bensì dai soli Waters e Gilmour col produttore-arrangiatore canadese Bob Ezrin. Tutto ciò sfocia in maniera più compiuta nell’album successivo, il celeberrimo “The Wall”, un doppio album che viene pubblicato nel novembre 1979. Se i suoni si fanno più duri e cattivi, i testi diventano via via più personali e sempre più intrisi di cruda realtà (il dramma della guerra, l’abuso della grande industria ai danni dell’ambiente, la competizione arrivistica, i sistemi oppressivi sperimentati fin dalla scuola, lo status di rockstar che comporta barriere tra se stessi e le persone amate) a dispetto dell’immaginazione e della divagazione psichedelica.

La storia sembra concludersi definitivamente solo nel dicembre ’85, quando Roger Waters annuncia la sua dipartita dai Floyd: nella sua mente, la band non ha più nulla d’aggiungere e perciò merita un dignitoso scioglimento. Checché se ne dica, “The Final Cut” è uno dei dischi migliori dei Pink Floyd, un sincero e sentito atto di accusa contro la guerra, nonché una commovente commemorazione dei caduti per un mondo migliore, un mondo che finora non ha mantenuto di certo le sue promesse.Per la prima volta dopo la pubblicazione d’un loro album, i Pink Floyd non vanno in tour, anzi ognuno torna in studio per contro proprio tanto che nel 1984 usciranno quattro album solisti, uno per ogni componente della band. Ai lavori partecipano i soli Mason e Gilmour, seppur col minimo apporto, con Wright che viene fatto fuori al termine del tour di “The Wall” nel 1981 (anche se la sua effettiva partecipazione alle sedute di “The Wall” è discutibile).

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Invece, a parte le recenti dichiarazioni di Dave Gilmour sul fatto che ormai i Pink Floyd appartenevano definitivamente al suo passato, il 15 settembre 2008 è venuto improvvisamente a mancare Richard Wright. Personalmente, mentre il gruppo suonava Comfortably Numb e alle sue spalle si materializzava lo slogan ‘make poverty history’ con la stessa grafica di “The Wall” proiettata sulla copertina di quel disco… beh, ho avuto la pelle d’oca!All’indomani del Live 8, il sito ufficiale di Roger Waters scriveva ottimisticamente che ‘tutto è possibile’ su una foto dei quattro musicisti riuniti, lasciando ben intendere per una reunion più sostanziosa in futuro.

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